Lazio-Napoli lascia intravedere degli spiragli di miglioramento. Per la verità pochi. Il primo aspetto positivo è la sensazione di effettiva solidità che dà la squadra, dopo mesi di inconsistenza totale, escludendo le partite catenacciare contro il Liverpool. L’altra cosa che ha regalato una gioia ai più attenti è la linea difensiva, bella, sincronizzata, che lavora bene e sale accorciando la squadra. Punto. Non c’è altro. L’aspetto psicologico sembra ancora affliggere la sicurezza dei giocatori del Napoli. Difatti con palla agli azzurri la manovra è apparsa lentissima oltre che inconcludente. C’è chi dice che la palla viaggiasse lentamente nell’intento, da parte di Gattuso, di rallentare il ritmo della partita per limitare le folate laziali. Sarà, però così ci si accontenta, e come si è visto si rischia di rimanere a mani vuote, per l’ennesima volta. Oltre alla palla che viaggia lentamente e per lo più all’indietro o orizzontalmente, mancano idee, iniziative (solo una di Allan ed un’altra di Insigne) e movimenti. È lo stesso Napoli a vanificare le proprie possibilità di contropiede con passaggi all’indietro e una lentezza sconfortante. La formazione è d’emergenza, Di Lorenzo centrale, Hysaj torna a destra, Fabián centrale suo malgrado, Callejón nel suo posto di sempre con i limiti di sempre. Una squadra lenta, prevedibile e lineare. Perché allora Gattuso non fa dei cambi? Le cose andavano bene? Le cose andavano, punto. Così come contro l’Inter il possesso palla crea poco o nulla, e allora perché non inserire prima Lozano? Il frugoletto messicano ha qualità nei piedi, inventiva, dribbling e anche tiro. Normale il tentativo dell’allenatore nel cercare le sicurezze che furono di schierare i vecchi, ma se hai una squadra piatta hai bisogno di iniziative personali. E quelle il messicano ce l’ha, oltre a non aver bisogno di tre tocchi per controllare il pallone, sa correre e creare palla al piede, e se non lo metti adesso, quando? Anche Zielinski, evanescente, andava cambiato dopo un quarto d’ora, con il giovane Elmas a rimpiazzarlo. Due giocatori con gamba, tecnica ed estro che potevano cambiare l’equilibrio dell’incontro, per poi perderlo? Forse, ma il Napoli lo ha perso comunque, facendo ben poco per vincerlo. Gattuso va seguito ed appoggiato, nella speranza per gli azzurri e e le loro possibilità di ascesa che in situazioni di stallo i cambi non arrivino al minuto 91°.
NAPOLI, QUALCOSA SI VEDE, MA MOLTO SFOCATO.
