Pubblicato il: 25 Gennaio 2020 alle 7:22 pm

NAPOLI-JUVE, TRA ASSENZE E DUBBI PER GATTUSO E’ IL MOMENTO DI INSISTERE.

La sfida di Coppa Italia contro la Lazio ha restituito ai suoi tifosi un Napoli finalmente squadra, con giocatori, tutti o quasi, con voglia di competere, di far male all’avversario e di difendere tenacemente la porta di Ospina. Adesso in campionato arriva la prima della classe, con gli ex di lusso/traditori Sarri e il Pipita, e guidati da un CR7 tornato implacabile in zona gol. Il Napoli ha speso tanto nella serata di Coppa, così come la Juventus. E per quanto ovviamente la squadra di Torino sia in una situazione nettamente migliore, dal punto di vista del gioco è ancora un ibrido, lascia opportunità agli avversari, a volte pressa alto e altre no, e accenna un palleggio dal basso molto spesso con errori e poca convinzione, tanto da affidarsi successivamente al lancione preciso di Bonucci. Detto questo la partita di Coppa Italia contro la Roma ha mostrato la versione bianconera migliore dal punto di vista del gioco con CR7 in campo. E tornerà titolare Dybala, con probabilmente Higuain inizialmente in partita, o forse no, Sarri può schierare un 4-3-3 o un 4-3-1-2 con Ramsey trequartista. Il Napoli dal canto suo deve dimostrare di giocare per la prima volta con tenacia, impegno ed efficacia con il 4-3-3 di Gattuso, cosa impossibile in coppa essendo rimasta la squadra in dieci a inizio gara. Il pericolo per i partenopei è non avere ancora meccanismi di gioco oleati, soprattutto in fase offensiva, e tentare di applicarli con timore sviluppando una manovra lenta e prevedibile. La lucidità e “garra” mostrate contro la Lazio saranno fondamentali così come la spinta del pubblico. Martedì sera si è visto un Insigne importante, Milik pronto a lottare, globalmente grande impegno difensivo e un perno importante, Demme, l’uomo che mancava. L’italo-tedesco è il cucitore del centrocampo, gioca con intelligenza, qualità e finalmente si è visto nel Napoli un giocatore, anche se piccolino, che quando tenta di recuperare il pallone si fa sentire dall’avversario, da fastidio. In spagnolo nel calcio lo chiamano “roce”, sfregamento, attrito. Demme ti arriva alle spalle e si fa sentire con il corpo, la spintarella, le mani un poco addosso all’avversario. L’altro nuovo, chiamato ad alternarsi allo stesso Demme e che può giocare anche da interno, Lobotka, si è visto troppo poco. Ma mente fresca e gambe che girano servono troppo alla squadra di Gattuso, che contro i bianconeri non potrà ancora disporre di Mertens, Koulibaly, Allan, Malcuit, Younes e Goulham. Rientra Maksimovic, probabilmente in panchina mentre la difesa dovrebbe essere di nuovo Hysaj, Manolas, Di Lorenzo e Mario Rui. A centrocampo ovviamente Demme con ai lati diverse possibilità. Zielinski sembra essere in gran forma, tanto fisicamente como mentalmente, la troppa fiducia però lo porta a tentare pericolosi dribbling anche quando potrebbe passare la palla agevolando e velocizzando il gioco. Fabian non è stato titolare contro la Lazio, è probabilmente il giocatore che aveva più bisogno di riposare e che forse necessita resettare la testa e il suo modo di giocare dopo mesi da centrale/regista. Potrebbe giocare al posto di Zielinski o essere un ottimo rincalzo insieme ad Elmas, è importante per il Napoli avere giocatori in panchina in grado di incidere. Lobotka ha più capacità di recupero palla e palleggio rispetto al polacco e allo spagnolo che hanno caratteristiche più da cursore, e questo potrebbe favorirlo. Ma Gattuso, contro la grande Juve, se necessario, rinuncerà a uno dei due giocatori sempre titolari nel centrocampo del Napoli in questa stagione così come ha fatto contro la Lazio? Per l’attacco si ripeterà lo schieramento di coppa, Insigne, Milik e Callejón. Gattuso allo spagnolo difficilmente rinuncia, anche se le sue prestazioni sono tutt’altro che fantastiche, sembra giocare per onor di firma e rispetto nei confronti del tecnico, nulla più. La cosa positiva è che in questo caso l’allenatore inizia a cambiarlo se non vede in campo quello di cui ha bisogno. Per quanto riguarda la porta Ospina ha avuto una gastrointerite che gli ha impedito di allenarsi alla vigilia. Il colombiano è importante per la capacità di gioco con i piedi, ma il continuo riscorso al portiere da parte dei compagni rappresenta allo stesso tempo un pericolo, in particolare contro una Juventus, che anche se per momenti, fa un pressing aggressivo sui difensori e portiere avversari, e ciò potrebbe portare a subire gol stupidi. Meret è tra i pali un’ottima alternativa, e anche se lancerà lunga la palla probabilmente tra i pali para meglio del collega. L’aspetto mentale, il non rilassarsi, sarà fondamentale per la squadra di Gattuso in ogni gara, e domenica sera, anche se l’avversario è di primo livello, i suoi giocatori sono chiamati a dimostrare il loro valore e iniziare a raccogliere punti in campionato. L’allenatore calabrese ha dichiarato di voler evitare un pressing “pazzo”, andando in quattro a pressare lasciando il centrocampo sguarnito, così come avveniva con Ancelotti. Sembra quindi potersi prospettare un Napoli che con la palla tenta di manovrare e che senza rinunci ad un pressing scriteriato per quindi attendere compatto nella propria metà campo l’avversario. L’unica cosa certa è che Gattuso deve insistere nella strada intrapresa contro la Lazio, far sì e pretendere che i giocatori mantengano la tensione necessaria per competere, difendersi e ribattere ad ogni colpo anche contro avversari di alto livello. Manca poi un mese per la sfida “impossibile” di Champions contro il Barcellona di Messi, squadra che con il nuovo allenatore, Setien, ancora arranca e incassa in questo weekend la sconfitta fuori casa contro il Valencia. Passare il turno in Champions rappresenta l’ultimo degli obiettivi, ma può rappresentare un ottimo stimolo per continuare a competere con convinzione e attributi, arrivando a stabilire, per il resto della stagione, uno standard di prestazione alto, al livello della rosa del Napoli.

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