IL MESSICANO ERA TORNATO AD ESSERE NOTIZIA DOPO ESSERE STATO CACCIATO DA GATTUSO PER IL POCO IMPEGNO DIMOSTRATO IN ALLENAMENTO, MA LA POCA IMPORTANZA DATA ALL’ATTACCANTE APPARE QUANTOMENO “CURIOSA”.
L’estate scorsa in ambito di calciomercato il Napoli ha avuto la possibilità di realizzare l’acquisto di due “bombe”, alla fine ne arrivò una sola: Lozano, la stella della nazionale messicana e del PSV Eindohoven. L’altra “bomba poi disinnescatasi” era il tanto desiderato James, persosi nei corridoi del centro sportivo del Real Madrid senza arrivare ad incidere in campo in questa stagione. L’alternativa al messicano, vera o presunta, era Pepé del Lille, 25 anni, pagato 80 milioni di euro dall’Arsenal, bollato a inizio stagione dai tifosi dei gunners como un flop, e che poi piano piano ha iniziato a migliorare il suo rendimento. Il suo bottino in Francia, la stagione precedente, era stato di 23 gol e 12 assist in 41 presenze complessive in tutte le competizioni. Nell’Arsenal, fino allo stop causa Covid, in 32 presenze ha realizzato 6 gol e 8 assist. Il messicano napoletano ha in comune con Pepé l’età, quasi, 24 anni per lui, ed il fatto di essere giunto in un team in una annata dalle grandi aspettative naufragate in una crisi con cambio di allenatore annesso, da una parte all’Arsenal Emery ha lasciato il posto allo scudiero di Guardiola, Arteta, dall’altra Ancelotti al suo amico Gattuso, ammiratore del calcio di Sarri e fautore di un 4-3-3 arcigno. Quello che non hanno in comune Pepé e Lozano sono i minuti giocati, circa 2044 per il primo e solo 1115 per Hirving, su uno si è insistito, sull’altro no. La stella emergente della nazionale messicana aveva giocato con Ancelotti, pur se sostituito spesso e rientrando nella rotazioni del tecnico in attacco, con Gattuso invece è sparito del tutto. L’allenatore calabrese aveva come compito salvare il Napoli e non Lozano, su cui non ha praticamente puntato, anzi ha richiesto Politano per avere maggior efficacia sulla destra, ricordando il buon impatto che quest’ultimo ebbe nella prima stagione all’Inter con 6 reti, 6 assist e prestazioni di livello. In quest’anno però Politano tra Inter e Napoli è rimasto a quota zero, con pochi dribbling riusciti e pochi tiri nello specchio della porta. La scorsa estate Lozano rappresentava un grande affare, tanto a livello tecnico quanto economico, aprendo potenzialmente per il Napoli un mercato importante, il messicano. El Chucky, il soprannome di Hirving, è un giocatore che si fece notare già anni fa nel mondiale under 20 per poi brillare nel Pachuca, squadra di casa, esordendo a 18 anni, dopo fece bene in nazionale e fu acquistato dal PSV Eindhoven raggiungendo cifre di rendimento da campione, oltre che conquistare il campionato. Fra le sue prestazioni in nazionale da ricordare ci sono quelle caratterizzate dai suoi gol al Chile, la doppietta al Belgio di Mertens e il gol nel mondiale di Russia valido per la vittoria del Messico contro la Germania, il campione in carica. In quest’ultima occasione fu proprio Ancelotti a vederlo dal vivo commentando il match per la televisione messicana. Elogi da Carletto e una stagione dai grandi numeri al PSV prima di passare al Napoli, 21 gol e 12 assist in 41 presenze per un ragazzo con dietro il tifo di un paese, il Messico, dove l’amore per il futbol è travolgente così come tanti i milioni di dollari investiti nel movimento calcistico. La popolazione del paese centro americano è di circa 126 milioni (l’Italia 60) a cui vanno aggiunti i circa 37 milioni di messicani/statunitensi residenti negli USA. Un potenziale enorme per Lozano e di conseguenza per il Napoli, che ha acquisito un giocatore per il quale la Gatorade ha creato pubblicità ispirandosi al cartone Holly e Benji, che ha partecipato con Messi, Marcelo e Kroos alla publicità della Pepsi e per il quale, da quando era al Pachuca, il canale sportivo su youtube di Univision, il principale gruppo di media di lingua spagnola degli USA, ha creato decine e decine di video solo sulle sue prestazioni. Sul sito personale dello stesso giocatore c’è un link della Interticket, società di primo livello che opera, tanto in Messico come negli USA, con il fine di far ottenere ad investitori/sponsor risultati tangibili e una grande fidelizzazione usando come veicolo il calcio. Insomma un’industria a pieno motore dietro il ragazzo, numeri importanti pronti a “esplodere” allo sbocciare dello stesso in una realtà calcistica europea importante. Vale la pena inoltre ricordare come interi gruppi di messicani abbiano comprato la maglia del PSV facendo un tifo sfegatato, che le televisioni messicane hanno seguito ogni passo e partita del Chucky e come, grazie alla sua presenza, il club olandese abbia avuto come sponsor la Aeromexico, la principale compagnia aerea del suo paese che ha anche istituito un volo diretto tra la capitale del Messico e Eindhoven. Insomma la “bomba di mercato” era stata presa, innescata e bumm? E insomma… Per la verità l’esordio era stato anche positivo contro la Juventus, facendo subito gol, mostrandosi scaltro ed usando la sua velocità, poi qualche prova positiva, come contro il Milan, e poco più. Al suo arrivo sulla panchina Gattuso aveva comunicato come il messicano sembrasse deboluccio strutturalmente e come difendesse poco, e probabilmente anche Ancelotti, che ha fatto spendere solo di cartellino quasi 50 milioni di euro per lui, era in qualche modo d’accordo. Tant’è che lo ha fatto giocare principalmente come punta nel suo 4-4-2, poca palla al piede, pochi contrasti e sì tanti scatti in avanti negli spazi, come ad esempio nella partita contro il Liverpool, tentando di stancare e dar fastidio ai centrali avversari con continui movimenti in velocità. Carletto lo ha voluto ma probabilmente non lo ha utilizzato al meglio (non facendolo giocare come sa), e data l’abbondanza davanti e uno schema che aiutava pochi giocatori, anche Lozano non si è beneficiato del contesto generale. A proposito di contesto, passare dal campionato olandese, giocando sì o sì nel PSV, alla serie A e in un Napoli con poco equilibrio in campo e lo spogliatoio bollente, è stato come passare da un camping di vacanze a un campo di guerra. La situazione non lo ha aiutato, ma anche lui non ha mostrato granché, e come dichiarato da Hugo Sanchez, ex goleador del Real Madrid, suo connazionale e referente del calcio messicano, questo periodo lo deve aiutare a formarsi caratterialmente. Il C.T. del Tri, la nazionale messicana, Martino, ha dichiarato che deve lottare per guadagnarsi spazio. Quindi da un lato il calciatore deve dare di più, dall’altro ricevere, se veramente il Napoli ci punta, maggiore supporto da tutti, dalla società, da uno spogliatoio nuovamente unito (sembra), dalla guida tecnica, e sopratutto avere opportunità di giocare e di sbagliare. In caso contrario invece di sbocciare è facile sbroccare, forse avendo anche della ragione. La questione dell’adattamento inoltre è reale e da non sottovalutare, tanto relativamente alla cultura, lingua, cibo, città, quanto dal punto di vista dell’animo, considerando che è stato mandato via l’allenatore che lo ha richiesto, e principalmente dal punto di vista tecnico. L’inserimento nella realtà del campionato, nel tipo di calcio giocato in Italia, l’adattarsi ai contrasti, ai campi, ai compagni, agli avversari, alla tattica, non è qualcosa di scontato. Nella partita di esordio nel PSV Eindhoven, nella quale fece gol, era presente in tribuna Maradona, il quale ha poi benedetto l’acquisto di Lozano da parte del Napoli esprimendo la sua ammirazione per il giovane calciatore. E lo stesso Pibe de Oro, nell’ultimo film a lui dedicato, “Diego Maradona”, dichiara come all’arrivo al Napoli dovette adattarsi al calcio italiano: “Il futbol italiano era giocato a un altro ritmo (rispetto alle sue precedenti esperienze), era un calcio fisicamente più duro, violento. Mi sono dovuto adattare ad un’altra velocità, ho accelerato i tempi delle giocate per riuscire a entrare nel gioco, nelle partite. Se avessi abbandonato la tecnica per correre al massimo, non sarei servito a nulla, se fossi andato a tutta velocità con la mia tecnica, non sarei riuscito a sfruttare la mia tecnica al massimo. Ho dovuto trovare un equilibrio, e non è stato facile.” Lozano è stato comprato per giocare il suo calcio, quello che ha mostrato in nazionale e nel PSV, sia a destra che a sinistra, portando palla creando occasioni e a volte inserendosi in area per andare in gol. Per quanto tutto sia cambiato dai tempi di Maradona, se non fu facile adattarsi per lui, non lo è per nessuno, specialmente per coloro chiamati a fare la differenza. Vale la pena ricordare inoltre come i due ragazzi fenomenali dell’Ajax, usciti quindi anche loro dal campionato olandese, DeLigt e DeJong, stiano trovando difficoltà nella Juve e nel Barcellona, e che il compagno di attacco di Lozano nel PSV, Luuk De Jong, l’anno scorso in Olanda in 43 presenze ha realizzato 32 gol, quest’anno nel Siviglia, dove si è trasferito, in 31 presenze appena 6 gol. Si dice che Lozano sarebbe stato il sostituto di Insigne, destinato ad andare via, ma in assenza di offerte tutto è cambiato, in seguito è diventato l’alternativa alle punte centrali, Mertens, Milik e Llorente, doveva poi rappresentare l’alternativa a Callejon, ma è arrivato anche Politano, e nella semifinale di Coppa Italia contro l’Inter è stato anche l’alternativa dell’alternativa di Insigne, dato che Younes è entrato in campo nei minuti finali. Insomma Hirving dovrà anche mostrare attributi, migliorare, ma merita un’opportunità, minuti per sentirsi parte integrante di un progetto (l’aspetto psicologico è fondamentale), anche in una stagione in parte disgraziata, con difficili equilibri da ritrovare e nella quale Gattuso sta dando il massimo. C’è una serie di partite per terminare il campionato e il ritorno di Champions contro il Barcellona, dopo il successo in Coppa Italia (articolo aggiornato rispetto alla data di pubblicazione), e un giocatore rapido e tecnico come Lozano potrebbe essere un’utile arma in più per una squadra, il Napoli attuale, che riesce ad esprimersi al meglio in contropiede. Poi il calciomercato arriverà e deciderà il destino di tutti.