Pubblicato il: 1 Ottobre 2019 alle 6:00 pm

DE ROSSI, BOCA E LA LIBERTADORES

Un inizio strano, come è stato realmente accolto?

Articolo sulla attuale situazione di De Rossi al Boca scritto in occasione della semifinale di andata della Copa Libertadores River-Boca.

Stanotte alle 2:30 ci sarà il primo match di un scontro tanto atteso in Argentina tra River e Boca, l’andata della semifinale della coppa Libertadores, la Champions sudamericana. River è alla ricerca dell’ennesima finale della gestione Gallardo e Boca è teso a conquistare non solo la finale, ma una sorta di rivincita in seguito alla finalissima giocata a Madrid e vinta dagli arcirivali. De Rossi, tra i convocati, molto probabilmente non ci sarà in campo, reduce da un infortunio e protagonista per lo più in panchina. L’allenatore del Boca, Alfaro, se lo è ritrovato dopo aver detto pubblicamente di non ritenerlo necessario. Sembra assurdo ma è così. L’ex capitano della Roma, chiamato a Buenos Aires “Tano” o “Romano”, è stato accolto alla grande, dai tifosi e dal club, dal direttore sportivo Burdisso, suo ex compagno, molto criticato in Argentina dalle tante trasmissioni televisive e radiofoniche. A fine anno ci saranno le elezioni nel club per decidere il nuovo presidente e i suoi dirigenti, e ai più, della stampa locale, l’acquisto di De Rossi è apparso come uno spot promozionale del proprio Burdisso per conta dell’attuale presidente Angelici. Ebbene sì, parte della critica ha dato De Rossi come manifesto per l’elezione considerandolo un giocatore bollito, non necessario, e soprattutto arrivato in ritardo. In ritardo perchè De Rossi è arrivato in Argentina poco dopo l’inizio della Superliga, che non sarebbe un grandissimo problema, ma questo periodo coincide con la fase ad eleminazione diretta della Coppa Libertadores, titolo agognato in casa Boca, ancor di più dopo la finale persa contro il River che ha causato un fuggi fuggi generale di vari calciatori che per soldi o per sfuggire alle pressioni hanno preferito andare via, il bomber Benedetto, Pavon, Barrios e Nandez, il giovane centrocampista uruguayo arrivato al Cagliari. De Rossi per la verità ha iniziato anche bene, giocando una buona partita nella coppa nazionale, terminata però con una sconfitta, ha fatto qualche apparizione in campionato, una anche contro il River nello stadio rivale, e piano piano è andato a pardere minuti in campo. Lui è un 5 classico con grande qualità e si è ritrovato in quel ruolo il pupillo di Alfaro, Marcone, e altri giovani centrocampisti pronti alla lotta. Sì, alla lotta perchè in particolare il gioco dell’allenatore non prevede un gran possesso palla, non c’è una grande identità di gioco e sopratutto si corre all’impazzata, avanti e indietro, dovendo coprire vaste aree di campo.  Questo mette in difficoltà De Rossi, non del tutto convinto su questa maniera di giocare ma che, esprimendosi in un sorprendente “spagnolo argentino”, ha detto che lui si deve adattare al calcio locale e non il contrario. Un’altra vittima di questa maniera di giocare, o non giocare, è l’altro “vecchietto” di qualità Tevez, oramai capitano portavoce della squadra ma panchinaro fisso. Sarà un SuperClasico molto intenso nel quale River è visto come grande favorito, una squadra molto organizzata e che fa un pressing che ammazza quasi tutte le rivali. Boca probabilmente tenterà di giocare in maniera un po’ più aperta rispetto alla partita di campionato che lo ha visto chiuso nella sua area, magari giocando maggiormente la palla tentando di sfuggire al pressing rivale e cercando di mantenere la sfida aperta in attesa del ritorno alla Bombonera, quando De Rossi sarà probabilmente disponibile, e in panchina.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.