Pubblicato il: 7 Agosto 2020 alle 4:54 pm

IL NAPOLI ARRIVA A BARCELLONA CON IL DUBBIO INSIGNE

Il capitano sembra aver fatto l’ultimo allenamento completo senza avvertire dolore, ma vale la pena rischiare?

La partita di andata degli ottavi di Champions giocati a Napoli aveva come principale curiosità l’arrivo, per la prima volta, di Messi nella “terra di Maradona”. Al di là di questo aspetto ci fu un Barcellona sterile e un Napoli ordinato, impegnato a non subire tiri in porta. Con il passare dei minuti poi, durante l’incontro, la squadra di Gattuso allontanò la paura reverenziale creando varie occasioni, purtroppo non sfruttate al meglio. In particolare un tiro di Callejón, ritardato per stoppare prima il pallone, messo da Milik da solo davanti a Ter Stegen e un’occasione di Insigne, che si liberò in maniera fenomenale tra due avversari per poi tirare in maniera poco fenomenale invece di passare la palla al centroavanti polacco, da solo a un metro dalla porta. Occasioni perse che hanno determinato un pareggio all’andata, 1-1, che obbliga il Napoli per lo meno a segnare un gol per restare in gara, in caso di pareggio con una rete ciascuno si andrà ai supplementari ed eventualmente ai rigori. I partenopei passeranno il turno nei 90 minuti (ed eventuali supplementari) in caso di vittoria o di pareggio con minimo due reti realizzate da entrambe le squadre. Rivedendo la partita di andata, anche se con un Napoli molto chiuso, in particolare nel primo tempo, ci furono molte prestazione singole di livello. Maksimovic che domani sera non giocherà, così sembra, fu fondamentale e ordinato, bloccando per due volte il tiro davanti alla porta di Messi, al suo posto Koulibaly con al suo lato Manolas. Il senegalese ed il greco non hanno per la verità mostrato insieme delle prestazioni scintillanti. Contro la Lazio Manolas è stato piuttosto negativo, e Koulibaly nelle partite di campionato post pausa è apparso “Ancelottiano”, svagato, e con le gambe non ancora “al massimo”, lui a volte si fida troppo della sua corsa invece di porsi davanti all’avversario per bloccarlo, per esempio contro Lukaku le cose non sono andate bene in velocità. Entrambi i centrali napoletani sono istintivi, e Koulibaly tende spesso a lasciare la linea dei 4 difensori andando in uscita verso il pallone, creando un buco che non viene assorbito dai compagni e facilitando il gol avversario, come nella partita contro l’Atalanta. I due terzini, Di Lorenzo e Rui, giocarono molto bene, fino alla pausa causa covid forse Di Lorenzo era stato per rendimento il migliore azzurro dell’anno, qualità e quantità, e una grande gamba che gli permetteva andare su tutta la fascia avanti e indietro, adesso la sua forma è un po’ scaduta. Rui rimane sempre pericoloso in fase offensiva e a volte meno efficace in difesa, ma è fondamentale per il Napoli. Mertens dopo il grande gol subì un fallaccio e fu costretto ad uscire, al suo posto entrò Milik che “incredibilmente” fece una grande partita di impegno e concentrazione, così come Zielinski. Il nove polacco adesso è uscito mentalmente, causa mercato, dal Napoli, mentre il centrocampista è un perno fisso di Gattuso. Demme, il tedesco italiano venuto a risollevare il centrocampo napoletano, fece una buona prestazione, fu cambiato poi per Allan, con Ruiz posto al centro dei tre della linea mediana. Il rendimento di Demme è attualmente molto calato, manifestando varie incertezze dal punto di vista tecnico, nel frattempo è cresciuto molto Lobotka, che conosce lo stadio del Barcellona per averci giocato con il Celta, e che è in grado di mantenere e far girare la palla con qualità, ma rispetto al tedesco ha lacune in fase difensiva. Infine Insigne, il capitano fece una grande prestazione, di qualità e di tanto sacrificio facendo l’attaccante contropiedista. Con palla al Barcellona fece il centrocampista estremo fisso di una linea di 4/5 e all’occorrenza il terzino aggiunto. Secondo le ultime notizie sembra aver svolto l’ultimo allenamento prima di partire per Barcellona senza avvertire dolore lì dove si era procurato un infortunio nell’ultima di campionato contro la Lazio. Varrà la pena rischiarlo? Considerando poi che l’Insigne in buone condizioni corre su tutta la fascia e che inevitabilmente ci sarà da rincorrere degli avversari maestri nel possesso palla? E’ vero che ci sono a disposizione 5 cambi, ma vale la pena avere in campo un giocatore con mobilità ridotta, oppure rischiare una ricaduta con conseguente cambio in corsa con un impatto psicologico negativo sui compagni abituati ad appoggiarsi su di lui? E se ci fosse “il miracolo” e il Napoli passasse il turno ma con Insigne vittima di una ricaduta? La scelta non è semplice e come ha detto Rino Gattuso in conferenza pre-gara, lo stesso Insigne dovrà essere chiaro sulle sue condizioni. Le possibili alternative sono Lozano che non ha mai visto il campo con Ringhio in panchina, oppure Elmas, che è giovane e forte, bravo tecnicamente e che garantisce quell’impegno in fase difensiva a cui tanto tiene l’allenatore, ma senza dubbio non ha la capacità di creare gioco come il capitano. Insomma il Napoli dovrà fare affidamento su Mertens centrale e sperare che Callejón sulla destra trovi la porta quando oramai da tempo palesa poca freddezza al momento di tirare, con Politano pronto a subentrare e creare dello scompiglio. Dall’altro lato il Barcellona viene da una stagione complicata, con la Liga persa, cambio dell’allenatore e con l’attuale tecnico poco sopportato dai giocatori e in odore di esonero, liti interne tra giocatori e Presidente, ecc… Nella conferenza stampa pre-gara di oggi però Setién, l’allenatore dei blaugrana, ha fatto i complimenti al Napoli, ha detto di avere già in mente la formazione e parlando di Dembelé, giovane attaccante non convocato, ha affermato con tranquillità che andrà con il resto della squadra a Lisbona per disputare la final eight di Champions. Totale sicurezza in casa Barça di superare il turno quindi, questa può essere un arma in più per un Napoli che dovrà mostrarsi spavaldo e tentare di far sgretolare le certezze degli avversari. In Champions League il Barcellona viene negli ultimi due anni da due eliminazioni cocenti, e per la verità la Liga si è chiusa il campionato senza aver trovato un assetto/funzionamento ideale, e i rapporti tra tecnico e squadra sono rimasti appesi a un filo in una sorta di tregua in vista degli ottavi di coppa europea. Il Napoli dovrà essere bravo a minare psicologicamente l’avversario che per l’occasione ritrova Griezmann. Il francese era risultato importante per le vittorie in Liga, ma un mese fa si infortunò al quadricipite femorale, e rientra giusto in tempo per la partita contro i partenopei. E’ prevedibile quindi che non venga schierato tra i titolari domani sera, con lui in campo Messi era diventato trequartista dietro al francese e a Suarez, in sua assenza sembra che i catalani, secondo quanto riportato dai giornali locali, si possano schierare con un 3-5-2, rinforzando il centrocampo e lasciando al fenomeno argentino di punta. Potrebbe essere solo pretattica per poi vedere schierato il Barça in campo con il suo classico 4-3-3, con Ansu Fati, giovane fenomenale, sulla sinistra e a centrocampo il giovane Puig, molto esaltato in patria ma per la verità una trottola di dubbia efficacia. Per Gattuso tanto da pensare, il campo più grande di Europa, gli avversari, le differenti formazioni, non forzare il possesso palla nei pressi del portiere, mentre si spera che la squadra sia concentrata ma libera da troppi pensieri. Fondamentale poi sarà la questione fisica, il Napoli viene da tante partite di seguito e il Barcellona da una pausa più lunga con tanto di mini vacanze per i giocatori. Da esempio può servire la partita di Europa League tra Siviglia e Roma, nella quale gli spagnoli sono apparsi nettamente migliori di una squadra capitolina in difficoltà, e probabilmente anche a causa della condizione fisica/atletica. Rivedendo le partite delle eliminazioni contro la Roma e Liverpool nelle ultime due Champions, entrambe fuori casa per il Barcellona, si può notare come la difesa dei catalani soffra molto sui calci d’angolo e sulle palle lunghe alte. E’ un dettaglio, ma il Napoli di Gattuso dovrà pensare a tutto in una serata nella quale i suoi giocatori dovranno ritrovare il livello di prestazione della gara di andata e sperare nella perdita di concentrazione di Messi e compagni.

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