Secondo quanto riporta il sito brasiliano GloboEsporte.com il Napoli avrebbe messo le mani su un difensore centrale brasiliano.
Gabriel dos Santos Magalhães, 22 anni, 190 centimetri di altezza, mancino difensore centrale del Lille. Questo giovane brasiliano sembra essere destinato a rimpiazzare Koulibaly nella prossima stagione tra le fila azzurre. Alla prima apparizione in Ligue 1, nella stagione interrotta causa covid 19, Gabriel è riuscito a imporsi in tal modo da rientrare nella squadra ideale del campionato stilata dal prestigioso giornale sportivo francese “L’Equipe”. Il Lille lo ha acquistato da un piccolo club del sud del Brasile, Avaí, fatto crescere mandandolo in prestito presso squadre di seconda serie, in Francia e Croazia, per poi riportarlo in prima squadra per la stagione 2019/20 facendogli disputare anche la Champions, e il ragazzo non ha perso l’occasione. Infatti oltre alla chiamata della Seleção in previsione delle Olimpiadi di Tokyo 2020 successivamente rimandate, ha attratto l’attenzione di grandi club tra i quali Real Madrid e Chelsea che però non avrebbero formulato offerte. Quindi la sfida per avvalersi delle prestazione del giovane e altissimo centrale è stata disputata tra “due allenatori del Napoli”. Ebbene sì, quando appunto sembrava incamminata la trattativa per portare Gabriel alla corte di Ancelotti all’Everton si sarebbe intromesso il Napoli, che grazie alla richiesta personale di Gattuso avrebbe convinto lo stesso giocatore e il suo club. Il Lille, dove ancora milita il brasiliano, è una bottega cara, basterebbe ricordare a quanto ha venduto Pepé e Leão la scorsa stagione, e difatti la cifra per aggiudicarsi Gabriel sarebbe intorno ai 35 milioni di euro. Il giocatore è giovane, di valore e dalle importanti caratteristiche, tra le quali l’essere mancino, una rarità tra i centrali difensivi. L’investimento varrebbe la pena ancor di più nell’ottica di cedere Koulibaly per una cifra superiore agli 80 milioni. L’altro brasiliano tornato sui giornali accostato al Napoli è Everton “Cebolinha”, piccola cipolla, cipollino, chiamato così per la sua somiglianza con il protagonista di un fumetto. Everton è un attaccante di sinistra di piede destro nel 4-3-3 del Gremio di Renato Portaluppi (ex Roma), un giocatore all’Insigne per intendersi, ha 24 anni ed ha già vinto titoli importanti tra i quali la Libertadores, la Champions sudamericana, e la Coppa America da protagonista con la nazionale brasiliana. Su di lui ci sarebbe l’interesse anche dell’Everton di Carletto e del Borussia Dortmund. Secondo quanto riportato dalla Gazzetta ci sarebbe stata l’offerta di 25 milioni da parte del Napoli. Tale notizia è rimbalzata in Brasile dove si è ricordato l’interesse della squadra partenopea per il giovane attaccante l’anno scorso quando però sembrava avere valore l’enorme clausola rescissoria di 80 milioni stabilita dal Gremio e che spaventò tutti i possibili acquirenti europei. Attualmente la moneta brasiliana è crollata parecchio di valore rispetto all’euro e le nuove difficoltà dovute alla pandemia fanno sì che il Gremio accetterebbe di buon grado un’offerta intorno ai 25 milioni, anche se lo stesso club è proprietario solo di circa il 50% del cartellino. Nonostante ciò, al giorno d’oggi dato il cambio la cifra sarebbe equivalente a 80 milioni di moneta locale, non poco. Il presidente del Gremio però ha recentemente negato un’offerta del club di De Laurentiis in un’intervista presso una radio locale di Napoli, per poi spingere per ricevere un’offerta, più alta di quella presunta trapelata, attraverso altre dichiarazioni a mezzi brasiliani. Difficile affermare dove sia la verità, certo è che a sinistra Gattuso ha Insigne che gioca quasi tutte le partite da titolare, e per quanto Everton sia bravo e possa giocare anche a destra o da attaccante centrale, il suo acquisto potrebbe presentare lo stesso rischio di quello di Lozano. Giovane di talento che ha fatto bene fuori ed a cui bisogna dare fiducia, il tempo di sbagliare ed ambientarsi e probabilmente una squadra con un baricentro più alto rispetto all’attuale Napoli dell’allenatore calabrese, che difficilmente dà opportunità agli attaccanti di brillare.